martedì 13 gennaio 2009

Il consumismo nei tempi di crisi

Preambolo: Sono sempre stato un po' paranoico con le date di scadenza dei cibi... Ricordo una volta, da quindicenne a casa di un amico, a notte fonda, credetti di morire avvelenato mangiando una fetta biscottata "d'epoca". Spesso guardo con notevoli dosi di sospetto il latte o le uova che solo si avvicinino alla data suddetta, e riservo un trattamento ferreo a qualsiasi prodotto il cui stato di conservazione non sia limpido e specchiato. So che è una preoccupazione eccessiva, ma tant'è...

Con questa premessa è ovvio che la notizia ispiratami oggi da Repubblica mi abbia letteralmente scosso... Anche perchè sono contemporaneamente un amante della nutella.



750 grammi di nutella in Gran Bretagna costano circa 4 sterline, però su un sito la si trova a disposizione a solo 1,50£.
Però è scaduta.
E già, l'inghippo è subito svelato, perchè il prodotto costa effettivamente la metà di quello che si trova sugli scaffali dei supermercati, infatti su quelli scaffali non ci può più stare, avendo superato la data di scadenza scritta sulla confezione.

Il sito lo dico subito, esiste, ed è apparentemente funzionale.

Non ci credevo, allora ho controllato:
In Gran Bretagna non è illecito vendere derrate alimentari scadute (al di fuori di quelle ad alta deperibilità) a patto che questo sia evidente all'acquirente, come stabilito dal Food Safety Act del 1990 e dal Food Labelling Regulations del 1996...
Ecco il link per chi voglia darsi alla lettura: QUI

Durante la crisi di questi mesi, con l'impennata dei prezzi e le difficoltà economiche vissute da tutto il sistema economico inglese, mentre i negozi puntavano tutto su saldi resi perenni già da prima di Natale, il sito che vende merce scaduta è stato letteralmente assaltato da richieste, tanto da rischiare il collasso per l'eccesso di domanda... Il TG2 parla di un volume d'affari DECUPLICATO, giusto per capirci...


Merce ritirata dai supermercati, il cui destino, nei tempi del trionfo del Dio Denaro, era il macero, divenire combustibile per inceneritori, alla meglio concime o compost... Oggi invece il vecchio pattume ritorna sulle nostre tavole, pronto ad essere mangiato.

Il nome del sito? "Approved Food & Drink", un gradevole ossimoro che tranquillizza ed anestetizza le preoccupazioni.


Il consumismo deforme dei carrelli ricolmi di merce avariata.

11 commenti:

yodosky ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
yodosky ha detto...

Questa notizia ha colpito anche me! Anche perchè sono anni che mem magno roba scaduta, da quando nel film di Tunguy ho scoperto che la scadenza viene posta almeno un mese prima di quando effettivamente le derrate vanno in malora.
E, almeno finora, sono sopravvissuta. E' anche vero che io ho mangiato verdura cruda in Egitto come se piovesse.

Adespoto ha detto...

Ach, hai addestrato il tuo stomaco nel vicino oriente... Non vale così...

yodosky ha detto...

E non ti dico in Turchia. Tic innorridiva. Ho avuto la tentazione di prendermi i dolmades per strada. E l'acqua dal venditore di acqua al Cairo.

Adespoto ha detto...

Turchia...
Il nobile Bizantino, per il suo fare disinvolto tra i baracchini di cibo turco, subì la nota vendetta del Sultano, ancora in voga da quelle parti, nonostante la costituzione repubblicana...

P.S: Riesco a immaginare Tic che inorridisce... ;-)

Unknown ha detto...

Certo che in 'sto sito esagerano un po'... c'è roba scaduta 4 mesi fa!

Mica sono medicinali che al limite non hanno effetto (come diceva un certo paranoico delle scadenze).

Anonimo ha detto...

Confermo tutto!
Per i medicinali l'unico problema dovrebbero essere sciroppi e colliri, specie se già aperti... Le pastiglie tutto sommato sono abbastanza tranquille...

yodosky ha detto...

Confermo. In realtà le scadenze non le leggo mai. Ma una volta, in casa di un certo tizio single, ho trovato un burro scaduto UN ANNO prima. Aveva un invitante colore tra il blu e il nero...

Adespoto ha detto...

Chissà come mai queste cose succedono sempre a casa di un tiziO single e non di una tipA single...

ehehehe

Zimisce ha detto...

il burro blu e nero, ah... se può consolare quando andavo alle medie mi capitò di mettere un mandarino nella tasca in basso dello zaino a settembre e di ricordarmene a maggio. era diventato una strana polverina di bellissimo color azzurro mare.

e non farmi pensare alla vendetta del sultano. ho sofferto. per non parlare dell'ospedale turco. è anche vero che dopo quello sono arrivato fino a van senza più patire niente. anche in casi di pietanze davvero improponibili.

yodosky ha detto...

E' vero! Una volta che sopravvivi sopravvivi a qualsiasi cosa! Per me Egitto docet. Da allora penso che potrei mangiare anche formice crude in salsa di fango algerino (nota pietanza del luogo) se non fossi, ahimè, vegetariana.