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"Era un manoscritto spagnolo. Conoscevo pochissimo di quella lingua, ma ne sapevo abbastanza per capire che poteva trattarsi di un libro divertente, vi si parlava di briganti, di spettri, di cabalisti, e nulla più della lettura di un romanzo bizzarro era adatto a distrarmi dalle fatiche della campagna militare. Convinto che non sarebbe più tornato dal legittimo proprietario, non esitai a impadronirmene." J.P.
1 commento:
Romolo e Remolo, già. Il nono e decimo nano.
Lascio immaginare chi sia l'ottavo.
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