venerdì 31 ottobre 2008

Previsioni - VI


"L'unico che può andare avanti è Berlusconi: non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora mostra un po’ di debolezza perché non si avvale della maggioranza parlamentare che ha"
Licio Gelli - 31 ottobre 2008
- interrogato sull'attuazione del piano di rinascita democratica

Eh, sì, riecco il vecchio Licio. Presto, pare, avrà un programma tutto suo su una rete privata minore (Odeon TV) primi ospiti: Andreotti e Dell'Utri. Si parlerà di fascismo... Chissà perchè non di Mafia.

venerdì 24 ottobre 2008

S.M.U.R.F.

Socialist Men Under Red Father


I Puffi hanno cinquant'anni.
Nel senso che Peyo, il loro creatore, li ideò il 23 ottobre del 1958.
Il loro nome originale è Schtroumpfs, quello anglofono Smurf, quello italiano "Puffi" è diventato anche il nome di un gusto di gelato azzurrino in voga negli anni '80, a dimostrare quanto permeanti siano stati i piccoli gnomi blu nell'immaginario infantile.

Inizialmente semplici comprimari, presto si imposero come protagonisti dando vita ad una delle più lunghe e fortunate serie animate mai prodotte (più di 420 episodi).

In rete (si sa la rete è piena di accattivanti opinioni) c'è chi è convinto che dietro ai Puffi si nasconda la più completa ed articolata campagna di subliminale convinzione sovietica effettuata alle spalle dei giovani fanciulli americani.
Ovvero, i Puffi sarebbero dei comunisti.
J. Marc Schmidt (autore di un libro su questo e altri segreti della cultura pop, il quale sembra essere disponibile solo in coreano) è convinto che il villaggio dei Puffi sia un grande e poderoso kolchoz comunista. Sulla stessa linea l'italiano Fineschi, in un sito non più esistente, che vigorosamente sostiene l'esistenza di un grande complotto del Marxismo Leninismo internazionale.

E sì, i puffi, tutti identici tra loro, persino nell'abito, sono distinti solo dal ruolo sociale che ricoprono nella comunità, dando, pare, l'idea di un ordinamento di tipo sovietico. Il capo, Grande Puffo, è paragonato al vecchio Barbone Marx, con il quale ha qualche affinità fisica (ma anche con qualsiasi altro anziano con la barba) lui è il Red Father, il segretario generale che tutti adorano e nel quale tutti nutrono cieca fiducia.
Così "puffo" può essere letto semplicemente come "compagno", e lo schema prende a funzionare rapidamente...

Va da sè che l'occhialuto puffo Quattrocchi è il criticabile intellettuale (o forse persino il contestatore trockista) da eliminare (bonariamente e simbolicamente) espellendolo a pedate fuori del villaggio.

I Puffi vivono secondo il principio del "da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni"; mangiano collettivamente dosi identiche dello stesso cibo, che viene collettivamente raccolto, non pare che posseggano denaro, nè che esistano contropartite per il lavoro che ciascuno presta al servizio degli altri. Il sistema del villaggio è un mercato chiuso, non esistono scambi esterni, nè esiste alcuna struttura dipendente dalla proprietà privata.
Al di là delle possibili critiche, rimane vero che ci sono alcuni esempi interessanti:
- in una storia (fumetto) "il Puffo Banchiere" (si ritrova anche nei classici oro di repubblica) il denaro, introdotto nel villaggio, si rivela un vero "sterco del demonio", distruggendo l'armonia tra i piccoletti e quasi spingendoli in rovina.
- in un episodio televisivo "il Re Puffo" durante l'assenza di Grande Puffo, Quattrocchi si proclama re dei Puffi, si fa costruire un grande palazzo a simbolo del proprio potere e stabilisce gerarchie interne al popolo blu. Scatenando una rivolta capeggiata da Puffetta.

Bene, acquisito lo status di piccola comune del villaggio fatto di funghi, è ovvio dare un nome ai nemici. Gargamella che vuole (attraverso la magia nera) trasformare i puffi in oro, è evidentemente, in questo parallelismo, il capitalismo, che vuole sfruttare i puffi-lavoratori, trasformando la loro fatica in profitto.

Il parallelismo, ovviamente, potrebbe andare avanti (e se leggete dai link, effettivamente lo fa). Nel villaggio dei puffi ad esempio non esiste l'unità patriarcale, non c'è alcuna traccia di famiglia come struttura portante della società (anche se sarebbe da fare una riflessione sulla introduzione "pandorica" della figura di puffetta), apparentemente la società Puffa è atea (non c'è alcun Puffo dedito a ruoli di culto e Grande Puffo pratica palesemente la magia).

Sia chiaro, si tratta di osservazioni che lasciano il tempo che trovano, per quanto nei fumetti un po' di politica sia sempre passata (Tin Tin ne sia un esempio) i Puffi sono sostanzialmente il ritratto di una utopia fanciulla di bambini, che sono tutti, appunto eguali, ha una ispirazione molto più collettivista - primitivista (come appunto i giochi di bimbi) che figlia di una qualsivoglia forma di comunismo novecentesco, ma è divertente leggere quanto vi sia stato speculato sopra... Cinquant'anni dopo...

P.S: Ed ho dato solo un esempio: QUI invece li accusano di essere una setta massonica...

giovedì 16 ottobre 2008

Appunti di Corteo


Era l'11 Ottobre. Sapete, me lo segno.

Potrebbe essere un gradito (IMO ovviamente) ritorno, o semplicemente l'ultima apparizione...

Nel dubbio me lo appunto...

venerdì 10 ottobre 2008

Previsioni - V

Un po' di Superstizione...

Ultimamente mi ero convinto che Obama avesse nelle vele il giusto vento, portato delle disgrazie dell'indice D.J, che gli avrebbe permesso di vincere la partita con il vecchio reduce.
Man mano che le borse crollano il suo vantaggio sale...

Poi ieri ho visto una cosa che rimette tutto in gioco.
Un fondo del MANIFESTO che dà per scontata la vittoria di Obama alle elezioni.

Ecco, il problema è che il giornale in questione non è proprio un mago nelle previsioni sulla presidenza USA...


Good Morning America
"Con una valanga di voti gli Americani cacciano Bush dalla casa bianca. Venti milioni di elettori in più rispetto al 2000 portano Kerry alla presidenza..."

Il Manifesto, edizione del 3 Novembre 2004





Fallo Involontario


Ricorderete la storia del ragazzo di Parma, di colore, che riferiva di essere stato picchiato e insultato dai vigili della cittadina.
Bene.
Il sindaco ha autorizzato i vigili a spiegare la loro versione ed ha fornito alla stampa i verbali dell'accaduto, quattro verbali ciascuno redatto da un diverso agente.

Ebbene... Chiarito l'oscuro.
Le botte ci sono state, ma sono state "urti involontari al volto". Insomma, fallo di mani involontario, per giunta fuori area, l'arbitro lascia proseguire.

P.S: Dando una letta ai quattro verbali ho notato un'altra cosa... Curiosamente tre verbali su quattro riportano la dicitura "cadere rovinosamente a terra". Strano che in tutti e tre i verbali, autonomamente scritti da tre diversi agenti, sia stata scelta la stessa, iperbolica, locuzione?
Che dire... Dev'essere stata proprio una brutta caduta...

lunedì 6 ottobre 2008

Ottobre

Cosa vi fa venire in mente Ottobre?
Inizia l'autunno, le foglie rapidamente ingialliscono, i metalmeccanici scioperano, gli studenti manifestano ed amoreggiano durante le occupazioni, i Russi fanno le rivoluzioni e le borse americane crollano.

Il peggior crollo della borsa della storia, infatti, è del 29 Ottobre del 1929.

Il peggiore FINORA.
Siamo appena al 6, il record è battibilissimo.

domenica 5 ottobre 2008

Cronache di Atlantide - 3

Le spiagge d'Atlantide



Atlantide è un'isola al largo delle colonne d'Eracle. In Atlantide abbondano spiagge chilometriche, come e più di questa che è la "sella del diavolo".
Il clima è profondamente diseguale tra un nord boscoso, opulento e sostanzialmente ricco, un centro continentale, pastorizio, proletario e minerario, un sud brullo e cittadino, eppure per chi come me viene da un posto alla stessa latitudine di Bergamo, sembra sempre che ci sia caldo sufficiente per andare in spiaggia. Anche in Ottobre.
Al nord le spiagge sono piccole, intime, riservate, con sassi levigati e rocce rosa antico.
Al sud distese di sabbia sottile si estendono a perdita d'occhio.
Il mare è una elegante distesa attraverso la quale vedere il fondo popolato di pesci.

-Nota a Margine- Nuovi elementi questi per chiedere ad un Tedesco a Grado cosa diavolo ci faccia proprio lì.

Oggi in Sardegna si vota. Si vota per abrogare alcune leggi sulla gestione delle acque e la tutela del paesaggio. Nello specifico si vota per abrogare la cosiddetta legge "salvacoste". O forse per abrogare l'intero piano paesaggistico. Non è proprio secondario che in un'isola che ha nelle sue coste forse le più grandi sue bellezze si litighi per deciderne il destino.
Chi sostiene il SI dice che il nuovo piano della giunta Soru sta bloccando lo sviluppo impedendo di erigere alberghi, centri congressi e centri benessere nelle zone turistiche a ridosso del mare. Chi sostiene il NO dice (ma a dire il vero dice sottovoce, perchè come spesso accade si punta alla bassa affluenza) che si salvano le coste e le spiagge dalla proliferazione selvaggia di assurdi insediamenti turistici.
Nella mia vita ho visto molti giganteschi alberghi ma poche spiagge come quelle della Sardegna, per cui, se qualcuno me lo chiedesse, non avrei dubbi su quale delle due cose impegnarmi a salvare.

Post Scriptum
Ovviamente il clima di Atlantide mi mancherà. Mi mancherà che in 15 giorni di permanenza piova per un complessivo di 10 minuti. Ma che quei dieci minuti di pioggerella fitta vengano trattati come una "buriana" quasi una "tromba d'aria" dagli autoctoni, evidentemente abituati ad un clima ancora più scandalosamente mite.
In tutto questo tempo ho incontrato solo una persona non atlantidea lamentarsi del clima sardo... Era una Brasiliana... Che mi ha chiesto se anche a Trieste ci fosse quel freddo (parliamo di una ventina di gradi tranquilli)... Le ho detto... Vabbè, immaginate già quello che le ho detto...