domenica 2 novembre 2008

Storie di Regicidi Mancati

Qualche tempo fa girando nella città di M. mi sono chiesto chi fosse l'Oberdan della piccola via centrale omonima, fonte di particolare attenzione perchè coinvolta nei cambiamenti dei sensi unici. A volte la toponomastica suscita curiosità, credo che in effetti sia lo scopo stesso del toponimo viario, quello di serbare traccia, per quanto piccola, della persona il cui nome sta vergato a lettere nere su sfondo bianco.

Guglielmo Oberdan.
Un Austro - Veneto - Sloveno irredentista e patriota, così dice wikipedia... Tralasciando i dolori addominali che l'uso della parola "patriota" mi provoca istantaneamente, ho comunque deciso di approfondire la figura dell'Oberdan... Anche perchè a Trieste gli è stata intitolata oltre alla piazza sede della regione FVG, anche una scuola, e gli è stato dedicato un monumento nel museo del Risorgimento... Deve essere stato uno importante, questo Oberdan.
La farò breve, comunque.
L'Oberdan passa la sua gioventù a Trieste, figlio di una ragazza madre Slovena, abbandonata da un ufficiale austro - veneto, mantiene il cognome di lei, Oberdank, che poi italianizzerà una volta maturate le idee filo-italiane.
Diserta dall'esercito Austriaco all'età di 19 anni e si trasferisce al di là del confine, in Italia.

La sua grossa opera al servizio dei movimenti irridentisti è l'aver organizzato un attentato contro l'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria, nel settembre del 1882. Attentato miseramente fallito, che però costa la vita a due giovani, di cui un sedicenne, tra gli inermi spettatori triestini. Per i fatti viene arrestato a Ronchi, condannato per regicidio e impiccato a Trieste il 20 Dicembre di quello stesso anno, si dice concluda la sua vita urlando "Viva l'Italia, Viva Trieste Libera".

Mettiamo via le notazioni morali sul considerare grande patriota un semplice attentatore anche incapace di portare a termine il suo compito... E dire che in quegli anni i regicidi non erano certo pochi, sia l'imperatrice Sissi sia il Re d'Italia Umberto I, che il presidente di Francia Carnot caddero vittima di regicidio da parte di tre anarchici Italiani, Lucheni, Bresci e Caserio (a cui non credo siano state titolate tutte 'ste vie, tranne su cartelli cartacei messi nottetempo da anonimi attorno al 29 luglio). Poi abbiamo già ricordato anche in questo blog la lunga tradizione di regicidi della terra Serba... Insomma diciamo che erano anni in cui l'attentato al capo di stato non era poi così occasionale...

C'è però una cosa importante da notare del 1882, che forse non viene in mente immediatamente. Nel Settembre del 1882 l'Italia e l'Austria erano Alleate. ALLEATE.
Nella triplice alleanza, e lo sarebbero state ancora per diversi anni. Insomma: una via dedicata ad un attentatore che in tempo di pace tentò di uccidere il sovrano di una nazione alleata, fallendo. Non c'è che dire...


Una canzone popolare, il cosiddetto "Inno a Oberdan" celebra l'attentatore con alcuni versi:


 Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!

Le bome, le bombe all'Orsini,
il pugnale, il pugnale alla mano;
a morte l'austriaco sovrano,
noi vogliamo la libertà.

Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!

Vogliamo formare una lapide
di pietra garibaldina;
a morte l'austriaca gallina,
noi vogliamo la libertà.

Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!

Vogliamo spezzar sotto i piedi
l'austriaca odiata catena;
a morte gli Asburgo Lorena,
noi vogliamo la libertà.

Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!



Nella canzone si parla delle bombe fatte alla maniera di Orsini, ovvero degli apparecchi esplosivi artigianali ricolmi di chiodi e frammenti di metallo, grandi classici degli attentati insurrezionalisti dell'800.
Ma questo Felice Orsini? Altro grande componente di quella sfilza di Italiani che giravano per l'europa assassinando gente importante nel corso del secolo decimonono. Orsini tentò di uccidere nel 1858 Napoleone III, poichè lo accusava di aver impedito la realizzazione dei Moti del '48. Fallì, venne incarcerato e ghigliottinato ma divenne famosissimo ed apprezzato in Patria...
L'anno dopo Napoleone III aiutò l'Italia nella guerra Austro-Franco-Piemontese del 1859. Adesso al signor Orsini, quasi-regicida e patriota, sono dedicate vie e piazze in mezz'Italia.

Insomma, anche i regicidi non sono tutti uguali.

3 commenti:

Zimisce ha detto...

Beh sì, gli anarchici sono sempre più efficaci di quei bellimbusti postrisorgimentali.

Adespoto ha detto...

Comunque erano tempi in cui pacchi di Italiani giravano per l'europa seminando il panico tra le teste coronate...

E senza troppi pensieri alcuni diventavano anche eroi popolari...

Unknown ha detto...

Poi è arrivata la mafia di turno a contrattare la vita del regnante con i suoi affari.
Basti vedere dove si può arrivare con l'appoggio della mafia...

Comunque vedrete che anche il nano avrà delle statue, vie e piazze in suo onore... l'infamia paga!