venerdì 25 luglio 2008

Che ne sarà di noi (parte I)

Iniziato il secondo giorno e nominate le commissioni.
Il gossip del lavorio notturno dice che gli equilibri pre-congressuali stanno sfaldandosi, come corrosi dai numeri interlocutori usciti da questa sorta di mega-referendum sul nome del Poeta-Governatore pugliese.

Adesso sta iniziando, anzi è già iniziata, la fiera degli interventi personali... Decine di compagni delle varie realtà locali che utilizzano i loro dieci minuti dal palco. Pochi di loro dicono cose diverse dalle solite "hit" congressuali... Critiche a Veltroni, qualche sobria accusa reciproca, la voglia di ripartire... Un veloce schierarsi da un lato o dall'altro del serrato dibattito di queste ore...

Perchè gli esiti in un congresso così non si decidono oggi e comunque non dal palco... Si decidono nei corridoi, tra i capannelli dei fumatori fuori dal pala-montepaschi, ai banconi dei bar, nel vociare delle riunioni notturne delle mozioni, tra i calici di vino dei locali (pochi) di Chianciano... Quella sul palco è la passerella, l'esposizione, la posa dei "paletti" nelle trattative, che però si svolgono lontano dallo sfondo rosso della presidenza.

"Ricominciamo" dice lo slogan quest'oggi al congresso.
Da dove?
Come?
In questo smarrimento generale bisogna resistere alle tentazioni leaderiste, quel moto, umano, emozionale, degenerativo e leninista, che ci fa credere di avere necessariamente bisogno di Eroi che ci rappresentino. Ridurre tutto il dibattito al dualismo tra grandi maestri significa infatti disattendere necessariamente i nodi fondamentali per il futuro della sinistra in Italia, e significare diventare anche qui vittima del gioco perverso delle primarie.

(Continua)

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