"Era un manoscritto spagnolo. Conoscevo pochissimo di quella lingua, ma ne sapevo abbastanza per capire che poteva trattarsi di un libro divertente, vi si parlava di briganti, di spettri, di cabalisti, e nulla più della lettura di un romanzo bizzarro era adatto a distrarmi dalle fatiche della campagna militare. Convinto che non sarebbe più tornato dal legittimo proprietario, non esitai a impadronirmene." J.P.
Scritti "senza padrone", residui volatili ed anonimi, pagine di diari e riflessioni disordinate di qualcuno nella sua (peraltro ancor breve) vita ha gettato lo sguardo alla complessità della psiche, della storia, della politica. Non sempre secondo costrutto, spesso con buona dose di passione.
Desiderio di generazioni di cantori erranti, poeti e canzonieri: ebbene la signora della notte, luogo dove riposa il senno di coloro che lo perdono, ultima frontiera nell'infinita epopea del colonialismo novecentesco, oggi è in vendita.
A Lotti, si intende, come le spiagge.
La Lunar Embassy, capitanata dal capace Dennis Hope, pare si sia aggiudicata, nei primissimi anni '80, la possibilità di sfruttamento del suolo lunare, faccia illuminata.
Come abbia fatto, sinceramente non mi è ancora chiarissimo, ma tant'è...
22 dollari, più un dollaro e mezzo di "lunar tax" e le spese di spedizione, il tutto per aggiudicarsi un acro* di terreno sulla luna.Con tanto di atto di proprietà! *: Un acro equivale a circa 4000 mq.
E poi non farsene nulla, ovviamente, anche se questo, permettetelo, capita con un sacco di altri regali...
istruzioni: Una foto al mese, per ricordare un anno che politicamente sarebbe meglio dimenticare. Cliccando su ogni foto c'è anche, collegato, un articolo che si riferisce al mese in questione.
Gennaio Mastella si dimette dopo che una serie di provvedimenti cautelari si abbattono sulla moglie e sui collaboratori di partito. Appoggio esterno, dice... Non durerà, la settimana dopo il governo cadrà al Senato. L'annus Horribils per la sinistra in Italia inizia così.
Febbraio
A metà mese si riuniscono in assemblea i 2806 delegati del Partito Democratico. Si tratta della "costituente", Veltroni, candidato in pectore espone i 12 punti della sua campagna elettorale per cambiare l'Italia. Presentazione autonoma. Il PD prova a fare da un partito un'intera coalizione. Fallirà.
Marzo
Il caso Alitalia alimenta divisioni politiche rilevanti, in piena campagna elettorale il governo Prodi spinge per l'accordo con AirFrance, Spinetta è in Italia a cercare una convergenza con i sindacati che però non arriva. Berlusconi dice che in pista potrebbe scendere una cordata Italiana con anche i suoi figli. Storia avvincente, finale ancora incerto.
Aprile Il 13 ed il 14 le elezioni politiche danno una stragrande vittoria al PdL, con una crescita netta della Lega. La Destra vince e convince, nelle sue incarnazioni liberiste, nazionaliste, reazionarie e xenofobe. Il PD non è nemmeno in competizione, Di Pietro ottiene un buon risultato, La Sinistra propriamente detta scompare dal Parlamento, è la prima volta in cinquant'anni. Berlusconi torna a palazzo Chigi, sono passati 14 anni dalla sua prima volta.
Maggio Arriva il "pacchetto sicurezza", poteri straordinari ai sindaci, soldati a spasso nelle città, una stretta dura sugli immigrati. L'aria di destra si fa irrespirabile, ma i sindaci del PD sembrano a proprio agio nel "mondo nuovo" che la destra ha creato. L'ansia securitaria continua a macchiare la politica italiana.
Giugno
L'ultima volta in Italia di Bush, almeno da Presidente. Intanto il governo annuncia le sue priorità, ripulire Napoli, mettere a posto Alitalia e riformare la magistratura, quest'ultima è un classico che non passa mai di moda...
Luglio
Mese di congressi per la sinistra morente italiana, non rappresentata in parlamento, sola in una società che non riesce più a capire, indecisa se il problema sia nei simboli, nei linguaggi o nella vera sostanza del suo messaggio appare incapace di farsi interprete della società. Quattro congressi che sono un altro passaggio stretto per la sinistra in agonia.
Agosto
Brunetta prosegue la sua crociata contro la pubblica amministrazione e i pubblici dipendenti, definiti inefficienti e fannulloni. Imbevuto del mandato popolare a colpi di decreto passa sopra le perplessità dei sindacati e difende, a spada più che tratta, la sua missione. I dipendenti pubblici sostanzialmente non riescono ad articolare una risposta decente.
Settembre
Il 10 del mese la Lehman Brothers annuncia il fallimento. Inizia la crisi economica, che in realtà è scoppiata da più di un anno, dal collasso dei mutui subprime dell'estate 2007, ma il sistema ha fatto finta di niente per più di 12 mesi, ed adesso comincia a chiedere il conto. Ed è solo l'inizio.
Ottobre
Esplode la crisi della borsa. Letteralmente. Le borse scendono per tutto il mese, mentre il fantasma della crisi finanziaria comincia a farsi reale. Profeti in ritardo escono a dirci che il sistema si riprenderà, ma che sarà dura e difficile. I banchieri chiedono aiuti di stato per salvarsi la pellaccia, qualcuno, anche da destra, prende a criticare la deregolamentazione del mercato... Benvenuti nell'inferno del Capitale. Girone degli Opportunisti.
Novembre
Elezioni Americane. Alla fine vince Obama. In Italia, dove la destra domina il panorama culturale e politico, si gioisce smodatamente dalle parti del Piddì e non solo. Più o meno come tifare Real Madrid dopo che la propria squadra è uscita dalla coppa.
Dicembre
Il PD ri-perde le elezioni, questa volta in Abruzzo, la sinistra è una sommatoria di brandelli, gli scandali giudiziari cominciano ad abbattersi sul partito di Veltroni. Oltre agli arresti eccellenti dell'Abruzzo anche in Campania il tintinnio delle manette preoccupa e non poco i Democratici. Dopo timidi accenni sulla questione morale il neo-partito riformista si riorganizza e prende una posizione chiara. Bisogna riformare la giustizia. Nessuno nota un pizzico di incoerenza. L'annus Horribilis si chiude, indegnamente come si era aperto.
Il presidente del consiglio dichiara che lascerà l'Italia qualora venissero pubblicate intercettazioni di sue telefonate "di un certo tipo".
«Io continuo a telefonare normalmente, ma il giorno che venisse fuori una mia telefonata di un certo tipo, me ne andrei in un altro paese, scapperei via»
Eliminare la lettiera ed insegnare al proprio gatto a farla, con umana educazione, direttamente nel cesso, non è impossibile, ma pragmaticamente fattibile grazie a questa proposta di regalo ritardatario per tutti quelli (e sono tanti) che non apprezzano il discreto valore arredativo della classica lettiera.
Per un po' si deve convertire il proprio gabinetto di casa in lettiera felina a semi-permanenza, ma poi, sfruttando le naturali doti di equilibrista del felino, sembra sia possibile indurlo a fare i suoi bisogni direttamente ed unicamente "nel buco".
Pare che ancora non si riesca a farlo balzare sulla catenella per tirare l'acqua, ma non si può mai sapere... Magari l'anno prossimo.
1976 - Il cielo livido di una Parigi che ancora dorme ma si sta risvegliando, il saettare del panorama urbano e l'assordante rombo del motore. Dalla Boulevard Périphérique a Montmartre, bruciando i semafori, balenando tra autobus e vetture, alzando stormi di piccioni... Otto minuti di Parigi ad alta velocità.
Questo il percorso (fonte wikipedia): Bd Périphérique · Avenue Foch · Place Charles-de-Gaulle · Av des Champs-Elysées · Place de la Concorde · Quai des Tuileries · Place du Carrousel · Rue de Rohan · Avenue de l'Opéra · Place de l'Opéra · Rue Halévy · Rue de la Chaussée d'Antin · Place d'Estienne d'Orves · Rue Blanche · Rue Pigalle · Place Pigalle · Bd de Clichy · (tournant abandonné à Rue Lepic) · Rue Caulaincourt · Avenue Junot · Place Marcel Aymé · Rue Norvins · Place du Tertre · Rue Sainte-Eleuthère · Rue Azais · Place du Parvis du Sacré Cœur.
Un ottimo tracciato turistico, a dirla tutta... Questa la Parigi di Claude Lelouch, in un unico piano sequenza, piccola perla e contemporaneamente ansiosa corsa dai rimi folli. Il regista ha in effetti rischiato il carcere per l'innumerevole serie di infrazioni (pericolosissime) compiute in soli otto minuti.
Per la Parigi dell'Adespoto dovrete aspettare il mio ritorno dalla bella capitale di Francia. Vi saluterò Voltaire.
Quest'uomo, che possiamo vedere in due versioni, come lui si vede (e si pubblica nel proprio sito autobiografico) grazie, immagino ad un poderoso specchio incantato che tiene nel suo maniero, e come invece lo vediamo tutti, attraverso l'obiettivo di qualsiasi macchina fotografica; l'altro giorno ha rivelato finalmente il grande sbaglio della sua vita.
Quello di non aver vinto il NOBEL. E sì, perchè lui (versione sulla sinistra) era uno dei papabili, uno che avrebbe potuto farcela, uno votato alla vittoria del Nobel per l'economia, ma la maledetta politica si è messa come un bastone tra le ruote della sua storia accademica sbarrandogli la strada.
Il nostro cita a sostegno di questa convinzione di potenzialità un articolo di Ricardo Franco Levi, della fine degli anni '80, dedicato ai "futuri Nobel", che lo citerebbe al fianco di Alesina, Nicola Rossi e Giavazzi. L'ego prorompente del ministro fa sì che l'articolo stesso sia disponibile sul suo sito autobiografico, leggibile, seppure non proprio ben conservato (probabilmente del corriere del 7 febbraio 1990).
Provo a dare un occhiata, vi confesso un po' angosciato, a quella che suppongo essere un'ode al ministretto nostrano, ma un po' sospettoso che la lettura dell'articolo sia stata, per così dire, "ottimistica".
Prima di tutto il titolo dell'articolo non è dedicato ai Futuri Nobel, ma ai "Keynes di domani", errore tutto sommato veniale.
Se non fosse che nell'articolo la parola Nobel è accostata al solo Alesina, non agli altri. Inoltre nel testo si parla di una decina di Economisti Italiani (giovanissimi al tempo) e ne sono citati più di venti per essere promettenti accademici. La forma in cui invece compare Brunetta non è quella dell'accademico avviato verso il prestigio massimo dello studioso... Ma quello del giovane economista che conterà in ambito politico... Ovvero, per dirla con le parole di Levi:
Quindi grande merito a Levi che ha centrato nel 1990 il nome di due dei ministri delle finanze dell'era Berlusconi (Tremonti non compare, porello, escluso), mentre di Nobel a Brunetta, per fortuna, messo da parte lo specchio magico, non se ne parla proprio, nè oggi, nè nel '90.