sabato 7 febbraio 2009

Residui Sovietici


"Le riforme della Costituzione sono necessarie perché la Carta è una legge fatta molti anni fa sotto l’influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni"

S. Berlusconi - 7 febbraio 2009

martedì 3 febbraio 2009

Cosa ha detto la Marmotta?

Nella ridente cittadina di Punxsutawney la marmotta Phil, esperto metereologo, è stato disturbato da una delegazione, come accade ogni volta che è il 2 febbraio in Pennsylvania.

La questione è molto semplice: Phil è accreditato di essere il "pronosticatore dei pronosticatori", il principe del giorno della marmotta, che cade il 2 di febbraio, ed in quel nevoso paesino, dal 1887 (attraverso una lunga serie di successori, immagino) pronostica quanto inverno spetta ancora di subire alle umane genti.

Il giorno della Marmotta cade nello stesso giorno della nostra "Candelora" con il quale si accomuna nella tradizione popolare inerente le particolarità metereologiche del momento, infatti i primi giorni di febbraio cadono nell'esatta metà del periodo invernale. Materialmente ci si lascia alle spalle i giorni di maggior rigore, per andare, lentamente verso la bella stagione... Una festa dalle funzioni, per capirci, simili al 1° di Maggio, nella tradizione agreste.

Che la marmotta sia un buon simbolo (sono per eccellenza gli animali più esperti sulla durata dell'inverno, visto il fare letargico) è ovviamente assodato.
Non mancano nemmeno da noi i mille poemi metereologici, scevri di relazioni precise con qualche animale (in origine la candelora cristiano giudaica è però legata a temi di purificazione puerperale).

Ovviamente non manca nemmeno la festa pagana parallela... Imbolc
E quella latina corrispondente (corrispondente ma non troppo)... i Lupercalia.
A riprova che spesso, quando si parla di una festività, se ne possono risalire le tracce ben più indietro di quanto sembra possibile in un primo momento...

Ma tornando a Phil la marmotta, ebbene, dopo aver benedetto, con un filo di campanilismo, la vittoria dei Pittsburgh Steelers nel super bowl del giorno prima, la marmottina, girandosi ha scorto la propria ombra...
Ineluttabile segno:

Almeno altre 6 settimane di inverno ci attendono
NONOSTANTE OBAMA!

lunedì 2 febbraio 2009

Uva Europea

E, allora, visto che tanto si parla di ricostruzione dal basso, di legami col territorio, di mettere al centro il merito... allora forse - in alto, alle europee - meglio saltare un giro e concentrarsi sulla politica «dal basso».
[G. Polo, parlando della sinistra italiana alle elezioni europee - il Manifesto - 29.01.09]



Nondum matura est, nolo acerbam sumere.
[La Volpe, parlando dell'uva - Favola di Fedro]

lunedì 26 gennaio 2009

Il Mo.St.Ro I

Capitolo I: "La conta per la Contea"

La Contea era stata molto più grande, un tempo. Ma oggi il leone rampante in campo azzurro non dominava neppure un sesto delle storiche terre degli avi. Ed al castello non stava più nessuno. Nemmeno i confini parevano più presidiati e nessun cavaliere, nè cavallo alcuno, pattugliavano gli stretti sentieri dei colli d'intorno. Ovunque giaceva il silenzio ed un meriggiare tra ricordi sopiti, ,ma sotto la pallida luna d'inverno qualcuno tramava nell'ombra, una volta in più delle altre. Nelle terre della costa il Falco adocchiava la preda, stanca e passita, che pasteggiando nel loto era dimentica di ogni cosa.
Il Falco stava, operoso, in attesa.



"La contea un giorno sarà del Falcone" disse il Grigio signore, alto e sottile, increspando le labbra minute, serrate tra i baffi ed il Pizzo appuntito.

La Volpe gli era dintorno, sinuosa.
Ripetè la litania, quella solita cosa.
"Mio signore" si fregava le mani
"Se unissimo tutti questi Villani...
Se ai nostri unissimo il volgo sarebbe gran cosa!
Dovremmo dirlo all'Albero dove il Falco si posa."
"E poi" disse il signore vibrando le nari
"Pensami a capo di tutti quei Legionari"
Entusiasta la Volpe della sua vecchia idea
"Prenderemo il controllo della Contea!".

[continua?]

sabato 24 gennaio 2009

Errori di cui non ti accorgi

Mi è sempre capitato, quando correggevo dei testi, di farlo diverse volte, ed a ogni rilettura scoprire qualche nuova imperfezione che la volta precedente era passata, per così dire, inosservata. Piccole cose, nulla di eclatante, ma per coglierle mi era necessaria concentrazione su ogni parola...




Un ricercatore, Graham Rawlinson, ha davvero sostenuto in una lettera spedita al New Scientist questa posizione, esplicitata dalla divertente figura qui sopra (potete leggere la lettera qui)

Il messaggio, come spesso accade in questi casi, dice una mezza verità ed alcune grossolane menzogne... Nello specifico è evidente che sostenere che il nostro cervello ignori l'ordine e la disposizione delle lettere centrali è palesemente falso, altrimenti sarebbe, solo per fare un esempio, impossibile distinguere tra pARto e pRAto.

Invece è assolutamente vero che siamo in grado di dedurre le parole dagli indizi, dal contesto, da tutta una serie di elementi che non sono semplicemente l'ortografia della parola scritta, meccanismo che ci permette di "tradurre" una calligrafia poco comprensibile e che ci rende così complicato accorgerci di alcuni errori e refusi. Il cervello lavora in parallelo, i buchi informativi vengono riempiti, la comprensione quindi avviene con un meccanismo di istantanea correzione "passo passo" degli errori. Se non avessimo meccanismi come questi, se ogni refuso inceppasse la nostra lettura e se ogni disgrafia fosse un ostacolo alla comprensione, la comunicazione scritta sarebbe gravemente compromessa.


Qiudni la prsosmia votla ridorcaimoci che un poiclco erorre non cmabia la sotsanza...

giovedì 22 gennaio 2009

A lezione di Storia II


"Il mio parere è che i nuraghi erano fatti per custodire prodotti alimentari, beni preziosi, per evitare che ci fossero furti. Non mi sembra che possano essere identificate funzioni diverse"

Silvio Berlusconi - 17 gennaio 2009







A lezione di Storia I


"In questo luogo, il caso ha voluto che passasse Enea in fuga con il padre Anchise, fondasse la città di Lavinia e desse il via a una dinastia dalla quale poi nacquero Romolo e Remolo"

Silvio Berlusconi - 4 Maggio 2002