mercoledì 11 febbraio 2009

Previsioni VII

La guerra Promessa

"Tutti quanti si accorgono delle difficoltà di relazione tra Arabi ed Ebrei. Ma non tutti si rendono conto che non c'è soluzione per questo problema. Nessuna soluzione! C'è una distanza e nulla per colmarla... Noi, come una Nazione, vogliamo che questo Paese sia il Nostro; gli Arabi, come una Nazione, vogliono che questo Paese sia il Loro"
[DAVID BEN-GURION June 1919]


Elezioni democratiche in Israele per il 18° Knesset.
Israele ha un sistema elettorale su cui non si possono avere molti dubbi polemici.
Proporzionale con sbarramento al 2% e liste bloccate. Le liste sono decise dai singoli partiti, alcuni attraverso le primarie, altri con meccanismi di democrazia interna, altri (i partiti religiosi) per designazione fatta direttamente dai leader spirituali.
Quel paese, fondato da Ben Gurion poco più di sessanta anni fa, vede adesso il partito Labourista scendere al 4° posto come livello dei consensi, con una vittoria che non è semplicemente una vittoria del conservatorismo, ma anche dell'integralismo religioso, della retorica bellicista, della xenofobia, non si abbia paura di dirlo, che serpeggia nella destra israeliana.

12 formazioni politiche hanno superato lo sbarramento ed eleggono quindi almeno 3 dei 120 deputati del Knesset (non è un numero molto piccolo, Israele ha solo un ottavo degli abitanti dell'Italia):
  • Kadima 23% - Partito centrista creato da Sharon, al potere ininterrottamente da anni con una linea ambigua che associa il ritiro unilaterale (gesto di nascita di Kadima) e una posizione dialogante teorica al rifiuto di una interlocuzione su livelli di pari dignità. Si è avvantaggiata della linea dura sulla questione di Gaza (operazione piombo fuso).

  • Likud 21% - Partito classico della destra israeliana, dopo il fallimento del 2006 è oggi la seconda forza del Knesset.
  • Yisrael Beiteinu 12% - Sarebbe nato come partito per gli "immigrati russi", anche questo nato da una scissione del Likud, mette insieme una tenace xenofobia anti-araba con l'unilateralismo, proprone un giuramento di fedeltà ai principi dell'ebraismo per ottenere la cittadinanza. Non piace all'Occidente.
  • Labour 10% - Non tutti i Barak sono uguali, quello Israeliano ha portato i labouristi al minimo storico, dopo essersi distinto per la linea di fermezza nei rapporti con i Palestinesi, in qualità di ministro della difesa uscente.
  • Shas 9% - Destra ultra ortodossa Sefardita.
  • United Torah Judaism 4% - Destra ultra ortodossa
  • United Torah Judaism 3% -È il nuovo partito che sostituisce il National Religious Party, la collocazione politica nemmeno la spiego.
  • National Union 3% - Destra Nazionalista, crede nel grande Israele, contraria a qualsiasi negoziato.
  • Meretz 3% - La SINISTRA lievemente tendente al pacifismo e di ispirazione socialdemocratica.
  • Hadash 3% - La SINISTRA marxista che sapevo che da qualche parte doveva pur esserci.
  • Balad 3%- rappresentanti degli arabi israeliani.
  • United Arab List 4% - rappresentanti degli arabi israeliani.

Cosa dite? Una tragedia per la sinistra Israeliana?
Comunque staremo a vedere, anche qui, come se la cava la nuova amministrazione USA
(Eh sì, alla fine torno sempre là)


A proposito di Sinistra Israeliana... Almeno loro la hanno ancora una sinistra in parlamento, il che dalle nostre parti, ricordiamolo, è un lusso...

1 commento:

yodosky ha detto...

A quanto pare la vendetta paga. Sempre.
W la Bibbia!