giovedì 25 settembre 2008

lunedì 22 settembre 2008

Cronache di Atlantide - 2

Giorno I “La vecchia signora”

Fuori dalla stazione di Pesaro (immaginatela come un posto un pelo più squallida della stazione della città di M.) con il poco fascinoso aspetto di trasfertisti con voluminosa valigia e qualche ora di treno affollato alle spalle, ci fermiamo ad un baracchino per bere un caffè ed una bevanda fresca, dopo una breve discussione con un barista non proprio sveglissimo sul resto, ci accingiamo a consumare, quando, dietro di noi compare una voce gracchiante.

Una specie di incrocio tra una lagna nasale ed un gracchiare di vecchi altoparlanti.
-Avrebbe dei sandwitch?-
-Non so signora, questo è quello che abbiamo- Fa il barista sveglissimo indicando dei panini e dei
tramezzini.
-Mi dia il penultimo!- Fa lei col naso sulla vetrina
Lui si attrezza di pinza da panino e si accinge...
-No no! Il penultimo sandwitch!-
Pausa...
-Signora questi sono panini e quelli tramezzini...-
-Il penultimo! Mi dia il penultimo!-
Per un colpo di genio il barista intuisce e prende il penultimo tramezzino, senza più far storie.
-A cos'è?-
-Tonno e Uova-
-No... Mi dia quello accanto! E poi mi faccia un cappuccino!-
Quello, con ordine preleva il tramezzino terzultimo e prepara il cappuccino.
Li serve entrambi...
-Non lo voglio più- Fa lei appena vede il cappuccino.
-Mi faccia un caffè al vetro, e mi faccia vedere-
Il barista, sfoderando una dose di sopportazione rara, mostra alla signora il caffè gocciolare lento dalla macchinetta al bicchiere vitreo posto sotto.
La signora finalmente appagata sorseggia il caffè e sbafa il tramezzino.
-Siete venuti qui per me? Cosa ho fatto?-
La voce gracchiante alle nostre spalle è sempre la sua...
E misteriosamente parla con noi.
-Non lo sappiamo signora...- Fa l'amico Atlantideo.
Prima che la conversazione prosegua finiamo i nostri caffè e ci alziamo in piedi, afferriamo le nostre valigie di smisurate dimensioni e salutiamo il barista che ci fa:
-Non fate questo lavoro...-
-Non si preoccupi, ne abbiamo un altro di lavoro...-
-Sì! I poliziotti!- Fa la voce gracchiante...

Andiamo via, piegati letteralmente in due dal ridere.

Cronache di Atlantide - 1

Giorno I - Alla Stazione di Bologna

L'Atlantide è assai lontana, oltremare, distante, e prima di andare a catturare il grande uccello di metallo che ci conducesse al di là delle sponde, abbiamo pensato di raccogliere forze e provviste presso le terre degli Urbinati.
Viaggio nobile con trenitalia, prima tappa in quel di Bologna dove veniamo a scoprire rapidamente perchè le ferrovie dello stato hanno qualche problema con i bilanci.
La stazione di Bologna ha apparentemente un gradevolissimo, per quanto francamente eccessivo, servizio di scorta per gli ascensori.
Ascensori che, tra parentesi, non prende nessuno.
Comunque i passeggeri che decidessero di non usare le scale troveranno all'ascensore una garbata fanciulla che chiede “Quale binario signori?”
Noi andavamo al binario 10.
La garbata signorina viene in ascensore con noi, raggiungiamo un sotterraneo graziosamente deserto (a parte un tizio su una spazzatrice) ci accompagna fino al binario 5, dove troviamo una seconda graziosa hostess che, a guisa di staffetta, ci prende in carico fino al binario 11, ci infila in ascensore come se fossimo due anziani spaesati e preme gentilmente il pulsante del piano terra (pulsanti presenti sulla pulsantiera: DUE).
Quando il mio Atlantideo compagno di ventura l'apostrofa...
“Bello questo servizio... Ma non mi pare molto frequentato...”


Lei ci fa, con la saggezza orientale tipica dell'est europeo:
Gente non alza più occhi da terra, così non vedere cartello”.

Metafora della frettolosa modernità...
Un corridoio pieno di scale e di gente che bestemmia con valigie gigantesche,
Un corridoio vuoto
pieno di ragazze che fanno da scorta a quattro gatti che alzano gli occhi al cielo.




venerdì 19 settembre 2008

Cuori in Atlantide



In tempi lontani era possibile valicare l' immenso Atlantico perchè vi era un' isola che stava innanzi a quella stretta foce che ha nome Colonne d' Ercole. Ed a chi procedeva da quella, si apriva il passaggio ad altre isole; e da queste isole a tutto il continente opposto. Quest' isola si chiamava Atlantide.
[Platone]

Le nuove droghe


La Smith & Jones Addiction Consultants si trova in Olanda, ad Wassenar, in un grazioso edificio di mattoni rossi, immerso nel verde di un ampio giardino alberato, con un pavimento in lucide assicelle di legno e sedie multicolori. Si tratta di una di quelle cliniche costose, dove si va a risolvere i propri problemi nel rapporto con sostanze d'abuso... Alcool, droghe, cibo... E Videogames.

Sì, perchè questo è uno dei primi centri dove si cura il videogaming compulsivo.
Più di 40 ore settimanali passate nel mondo del videogioco: i giovani adolescenti che diventano "dipendenti" da alcuni giochi on line ne fanno un vero e proprio lavoro fisso da 8 e più ore giornaliere, senza nemmeno la tregua del fine settimana.
La rivoluzione, in un mondo, quello del videogaming, dominato dalle affannose ricerche sulla connessione tra i cosiddetti sparatutto e i ragazzi americani che fanno stragi nei licei (chissà perchè ho sempre pensato che il videogame sia meno rilevante come fattore causale rispetto al poter avere un uzi in qualsiasi momento per le mani), è venuta con il gioco on-line.
Improvvisamente tutte le problematiche connesse alle dipendenze da chat, da MUD, da internet, si sono pesantemente riconnesse al mondo ludico.

Sono i MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game), un vero mondo virtuale in cui ricreare la propria indentità attraverso il proprio "avatar" che vive, opera, e fa "carriera" nel nuovo mondo, secondo le sue regole.
Inutile dire, come nella maggiorparte dei mondi "web 2.0" che c'è chi ci guadagna un sacco di soldi (le case produttrici del videogame, gestori dei mondi virtuali), chi è integrato nel sistema e ne ottiene un servizio (le centinaia di migliaia di giocatori che, sembra, si divertono) e chi ne viene letteralmente risucchiato.

Non solo statunitensi e tigri asiatiche quindi, anche nel cuore della vecchia europa gli adolescenti (adolescenti maschi di solito, le femmine sembrano protette, probabilmente perchè il genere di questi videogames ha un tono proto-bellico medieval-fantastico meno attraente per il gentil sesso) cominciano a soffrire della proiezione progressiva del proprio io nel web.

Anche un anime giapponese, Serial Experiment Lain, di qualche anno fa, ci mostra alcuni elementi metaforici della dipendenza da web: il suicidio misterioso di una ragazza da cui si ricevono ancora delle mail, l'esistenza di una "controparte" nel web della protagonista, molto più spigliata di lei, la voglia di far collimare e fondere due mondi, quello reale e quello onirico-virtuale, destinati a rimanere invariabilmente distanti.

Inutile dire che dal cartone animato ne hanno anche fatto un videogame...


Ogni mondo, ogni società ha la sua droga. Forse non pensavamo potesse essercene davvero una specifica per la società della comunicazione.

venerdì 12 settembre 2008

Previsioni IV


"E se l'energia atomica fosse controllata dal mio paese non ci sarebbero più guerre! Perchè tutti gli altri avrebbero Paura a cominciarne una!"

[Topolino in
Topolino e il mistero dell'Uomo Nuvola, 1937.]

giovedì 4 settembre 2008

Previsioni III


Wellington è un pessimo generale, vedrete che oggi ceneremo a Bruxelles.

[Napoleone Bonaparte, 18 Giugno 1815, mattina presto, presso la spianata di Waterloo]

Snobismo I


Snob. Dunque "sine nobilitate"; ovvero senza quella patina di falsità che molti si portano addosso.
[Gillo Dorfles]

martedì 2 settembre 2008

L'Unico Anello

Questa è una storia con molti personaggi. Una storia nord-europea che parte da un assunto archetipico. C'è un anello dai grandi poteri...
Alcuni dicono che sia meglio distruggerlo... Altri sostengono che si possa usarlo per il bene dell'intera umanità.

Ma è anche una storia assolutamente contemporanea, uno dei tanti appelli un po' strampalati fatti da un gruppo di cittadini alla corte dei diritti umani di strasburgo.
La corte negli anni si è occupata di molte cose, anche stravaganti, e questa è una di quelle...

Il CERN sta costruendo, da 14 lunghi anni, nel sottosuolo, come nelle migliori tradizioni degli oscuri negromanti, un gigantesco anello che accelera le particelle subatomiche.
Un anello per un Gigante che abbia la circonferenza anulare di 26 chilometri, giusto per capirci.
Lo scopo di questo grandioso anello (chiamato LHC) è quello di generare, in una tempesta di particelle a miliardi di gradi di temperatura, un ambiente almeno vagamente simile a quello del Big Bang.
Il fine è nobilissimo, studiare le origini del mondo. Il grande ritorno del problema dell'origine, indissolubilmente legato a quella escatologia scientifica che è ben riassunta in alcuni testi divulgativi.
Progetto dunque di assoluto interesse, nonchè dimostrazione delle grandi potenzialità della scienza delle particelle...

Quest'uomo garbato è Otto Rössler, biochimico tedesco ed autore della teoria del Caos, dotato di un certo appeal intellettuale è uno stimato scienziato. Otto ed una serie di altri ricercatori sostengono che questo LHC possa avere qualche problema di sicurezza interna e che quindi sia necessario bloccare l'esperimento...
Ma la corte di Strasburgo, e vasta parte della comunità scientifica, sostengono che i rischi paventati da Otto siano solo teorici, che non sono sufficientemente realistici, che le probabilità che effettivamente durante l'esperimento si generi un piccolo buco nero che inghiotta l'intero pianeta sono molto basse.

Bene.
Anche io mi auguro che siano davvero basse.
Anzi, poichè ho una ferma mentalità scientifica nel 97,65% dei casi, sono certo che se davvero ci fosse il rischio di un buco nero non sarebbe di troppo superiore a quello che ho io di realizzare una esplosione nucleare schiacciando troppo vigorosamente una mattina mezza arancia contro lo spremiagrumi elettrico... Però... Sapete com'è...


In ogni caso l'ordigno fine di mondo è pronto ormai nel garage del CERN, il grande e massiccio anello comincierà ad evocare la sua potenza tra 9 giorni, il 10 di Settembre.

Credo che quel giorno mi sveglierò all'alba...
Che non si possa dire che mi perda l'Apocalisse per essermi svegliato tardi.