Nome accattivante vero?
Pregasi leggere fino in fondo...
Era il 1978
Caro compagno,
questa lettera viene inviata ai circa cento intervenuti alle due assemblee della Costituente Antimilitarista Radicale di Firenze, agli abbonati e sostenitori di AN, ad altri gruppi ed associazioni, radicali e non.
Leggerai nei fogli allegati della costituzione della LSD, della sua struttura libertaria, dei suoi programmi di lotta.
Ma non è fuorviante e inopportuno, in ore in cui si decide della sopravvivenza e dell’affossamento della Costituzione (e quindi della sopravvivenza e dell’affossamento delle speranze e dei progetti, a sinistra, per un’alternativa di libertà e di democrazia) spendere vecchie e nuove energie nella lotta antimilitarista e per il disarmo? E’ la domanda che, dall’esterno, alcuni compagni ed amici ci hanno posto.
L’assemblea di Gavoi e le riunioni successive sono state molto chiare a questo proposito: i militanti dell’LSD (…) hanno posto al centro dei primi mesi di attività la lotta per la difesa dei referendum e della Costituzione, e numerosi sono ora in digiuno assieme a decine di militanti radicali, per ottenere, da nonviolenti, l’informazione dei cittadini sui problemi politici all’ordine del giorno.
Ma l’analisi su cui fondavamo, sin da settembre, la necessità della ripresa, in forme nuove ed aperta a tutti i cittadini (non più ai soli obiettori della lotta per la pace) resta pienamente valida: c’è un piano di militarizzazione a lungo termine della vita civile che incombe, con le nuove leggi di polizia e la ristrutturazione efficientistica delle forze armate, che trova la sua conclusione progettuale nella “nuclearizzazione” della società. Ci troveremo, senza che la grande maggioranza del paese ne sia consapevole, dritti “in Germania”. Di fronte allo sporco gioco del regime che vuole respingere nel guscio della paura la opposizione popolare per mezzo della strategia del terrore, la nostra risposta deve essere immediata e nuova: riaprire le grandi lotte popolari per la pace, rilanciare l’opposizione intransigente dei cittadini all’assuefazione alle armi, alla violenza, alla presenza degli ordigni di morte, alla libera circolazione e proliferazione ed esportazione degli armamenti, in nome di una “difesa” che, giorno dopo giorno, difende solo gli interessi di regime e del capitale ed apre angosciosi fronti verso un futuro che, a detta dei più illustri scienziati che studiano la corsa agli armamenti, ci sta portando inevitabilmente, entro il Duemila, alla terza e definitiva Guerra mondiale.
Primo passo per la trasformazione socialista della società - i radicali lo sostengono da quasi vent’anni - dovrà essere, in termini economici e politici, la conversione delle strutture militari in strutture civili e di progresso. Primo passo per dar corpo alle lotte nonviolente “di movimento” che dovranno sostenere questa trasformazione, la costituzione di una nuova realtà antimilitarista popolare, come ai tempi dell’opposizione proletaria e socialista alla I guerra mondiale, o delle grandi mobilitazioni anti-atomiche dei tempi di Bertrand Russell.
Con le iniziative della Lega Socialista per il Disarmo, se saremo in molti e concordi a sostenerle, potremo fare alcuni passi in questa direzione.
Un fraterno saluto, Francesco Rutelli
A me piace ricordarlo così oggi che la sua strada (a quanto ne dice lui) è segnata...
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